La raccolta dell’acqua piovana

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L’acqua di rubinetto è potabile e accuratamente controllata. Se confrontata con tutti i diversi tipi di acqua disponibili sul Pianeta si tratta quindi di un’acqua “speciale” e con ottime caratteristiche qualitative, tuttavia utilizzata dalle famiglie anche per azionare lavatrice e lavastoviglie, per lavare i pavimenti e l’automobile, per innaffiare le piante e persino per tirare lo scarico del wc.

Secondo le analisi più recenti un italiano utilizza circa 428 litri d’acqua potabile al giorno. Si tratta senz’altro di uno spreco, che è anche alla base di un paradosso imbarazzante. Nelle zone ad alta urbanizzazione, infatti, l’abbondanza d’acqua è nient’altro che un problema da risolvere: si pensa a come smaltire adeguatamente l’acqua piovana piuttosto che a realizzare sistemi efficaci di raccolta e riutilizzo della stessa!

La raccolta di acqua piovana produrrebbe effetti straordinari a beneficio della collettività: si eviterebbero, per esempio, gli straripamenti dei tombini e i sovraccarichi della rete fognaria e si aumenterebbe l’efficienza dei depuratori nei casi di separazione della rete fognaria bianca e nera.

In assenza di soluzioni a livello centrale spetta però ai privati intraprendere un percorso di risparmio dell’acqua basato sulla raccolta dell’acqua piovana, ancor più utile nelle zone in cui si registrano precipitazioni intense.

I vantaggi dell’acqua meteorica

Grazie agli impianti di raccolta dell’acqua piovana il risparmio in bolletta sarebbe significativo e si contribuirebbe inoltre al benessere dell’ambiente, sempre più impoverito dalla cultura consumistica che sembra appartenerci in quanto membri del genere umano.

Se l’acqua di rubinetto è potabile e va quindi utilizzata esclusivamente a fini alimentari l’acqua piovana ha dalla sua molti vantaggi: è priva di calcare ed è quindi molto più adatta al funzionamento degli elettrodomestici.

La durezza dell’acqua, ovvero il valore che esprime il contenuto di ioni di calcio e magnesio, è un parametro di misurazione qualitativa dell’acqua particolarmente importante. La durezza dell’acqua piovana non è mai superiore a 1°f: si tratta quindi di un’acqua eccezionalmente dolce, che dà ottimi risultati nel lavaggio di superfici e tessuti.

Sulle etichette dei detersivi per bucato è infatti indicato il quantitativo consigliato: più l’acqua è dura più detersivo si rende necessario per un risultato di lavaggio soddisfacente. In conclusione l’utilizzo dell’acqua piovana a questi scopi permette anche di introdurre nell’ambiente meno sostanze pericolose e di risparmiare sull’acquisto dei detergenti.

Come si realizza la raccolta dell’acqua piovana?

Probabilmente c’è chi usa secchi e grandi recipienti e chi, più pratico nel fai da te, trova soluzioni ingegnose per l’autocostruzione di meccanismi di raccolta ed immagazzinamento dell’acqua meteorica, ma esistono anche sistemi più organizzati, pratici ed efficienti, che convogliano le acque provenienti dalle grondaie e dai canali all’interno di serbatoi di accumulo.

Nell’uso domestico e non strettamente irriguo non è sufficiente saper lavorare con i tubi, ma si rende necessario calcolare esattamente la portata dell’acqua, adeguandola alle necessità familiari.

Il recupero dell’acqua piovana si basa sulla sua raccolta, sulla filtrazione e sulla conservazione in cisterne fuori terra o interrate. I serbatoi devono essere realizzati in modo da opporre resistenza alle ossidazioni, alla corrosione ed agli sbalzi termici: i materiali più indicati sono dunque vetroresina, polietilene o calcestruzzo.

L’impianto è dotato di filtri che privano l’acqua dei sedimenti e la decontaminano da muffe, batteri, virus, lieviti ed altri microrganismi. Una pompa ha il compito di aspirare l’acqua dalla superficie, in modo da non prelevare quella del fondo che potrebbe contenere impurità non trattenute dal filtro. Un sistema di tubi, ben separato da quelli in cui viaggia l’acqua potabile, si occupa di trasportare l’acqua piovana raccolta fino alla rete domestica, lì dove serve.

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