Boccioni acqua: cosa sappiamo sulla loro sicurezza

Svariati tipi di contenitori di plastica rilasciano piccole quantità di sostanze negli alimenti solidi o liquidi con i quali sono a contatto. Il fatto è già noto ed è per questo motivo che le bottiglie di plastica con cui è confezionata l’acqua minerale riportano sempre la dicitura “Conservare in luogo fresco, asciutto e lontano da fonti di calore”. 

Il calore accelera infatti il rilascio di antimonio nelle bottiglie e nei contenitori in PET (polietilene tereftalato), compreso naturalmente il caso delle bottiglie e dei boccioni d’acqua

Il PET è un materiale certamente adatto ad uso alimentare ma che facilmente viene compromesso dall’esposizione a luce e calore, con perdita di impermeabilità e solidità. 

La fonte di calore pericolosa può essere costituita anche dal sole: secondo una ricerca dell’Arizona State University datata 2008 se la temperatura ambientale si mantiene intorno ai 20 gradi questo tipo di contenitori sono sicuri, ma se la temperatura aumenta oltre questi valori l’acqua subisce una contaminazione.

Sempre secondi gli scienziati, anche se il rilascio delle sostanze potenzialmente pericolose è contenuto, queste piccole dosi tossiche possono avere un profondo impatto sulla salute umana, specie quando l’esposizione alla plastica è prolungata nel tempo.

In effetti nel nostro paese fatichiamo ad abbandonare la cattiva abitudine di bere acqua in bottiglia e acqua in boccioni. L’esposizione alla plastica di una famiglia che acquista acqua al supermercato o di un gruppo di dipendenti che in ufficio si abbeverano utilizzando i boccioni d’acqua è elevata e solleva quindi dubbi sulla convenienza di questo approccio.

Possiamo infatti essere certi delle condizioni alle quali noi stessi abbiamo conservato le bottiglie e i boccioni d’acqua, ma non possiamo sapere cosa è accaduto dal momento dell’imbottigliamento al momento in cui sono giunti a noi. 

Sono stati stoccati e trasportati correttamente sui camion che viaggiano lungo la strada? Il mezzo di trasporto era idoneo a garantire temperatura e condizioni igieniche ideali? Come sono stati conservati i boccioni d’acqua dai vari operatori della filiera?

Rinunciare ad acquistare acqua in bottiglia e, in ufficio, acqua in boccioni solleverebbe da ogni preoccupazione in merito. 

L’alternativa è l’acqua del rubinetto che raggiunge le nostre case e i nostri uffici: è subito disponibile e non si pagano i costi di confezionamento e trasporto, è sicura perché sottoposta a controlli scrupolosi da parte delle autorità sanitarie e soprattutto è ecologica. 

L’acqua di acquedotto va solo migliorata nel sapore, molte persone si rifiutano infatti di preferirla a quella imbottigliata a causa di un retrogusto sgradevole.

Perché microfiltrare l’acqua di rubinetto?

Una ricerca dell’IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque) premia l’acqua del rubinetto italiana, assegnandole un ottimo quinto posto nella classifica europea. La nostra acqua pubblica proviene da fonti profonde e quindi non contaminate, ma deve percorrere diversi chilometri di tubature prima di giungere fino a noi. È inoltre addizionata con cloro per garantirne la purezza batteriologica.

Nonostante l’acqua proveniente dagli acquedotti sia sicura e rispettosa della normativa nazionale e internazionale in materia (esistono limiti determinati anche rispetto il quantitativo di cloro), l’installazione dei distributori d’acqua collegati alla rete idrica è utile ad aumentare ulteriormente la sua qualità. 

I depuratori ACQUALYS, in particolare, sono equipaggiati con un avanzato sistema di microfiltrazione e irraggiamento con UV detto “Firewall”. Il Firewall, brevetto esclusivo del nostro partner Waterlogic, elimina l’eventuale presenza di cloro e arsenico nell’acqua, i metalli pesanti e il 99,9999% di virus e batteri.

Questa tecnologia è già stata testata contro Legionella, Salmonella, E. coli, Epatite, Rotavirus e, recentemente, contro la forma umana del Covid 19.

Lo studio, subito consultabile e scaricabile, è stato condotto dal Water & Energy Sustainable Technology Center dell’Università dell’Arizona e ha evidenziato una riduzione delle colonie di SARS-CoV-2 pari al 99.999%.

Impossibile ottenere lo stesso livello di igiene ricorrendo ai boccioni d’acqua, i quali non sono forniti di nessuna particolare tecnologia antivirale e antibatterica e che da sempre sollevano, come anticipato, dubbi circa la sicurezza dell’acqua in essi contenuta. 

Riutilizzare più volte i boccioni d’acqua è ancora più pericoloso, l’utilizzo prolungato ne altera infatti le caratteristiche chimiche e aumenta il rischio di contaminazione microbica. D’altro canto i boccioni acqua monouso costituiscono una scelta poco salutare per il Pianeta.

La soluzione ottimale per le aziende che offrono acqua da bere ai propri dipendenti è dunque l’acqua del rubinetto microfiltrata con ACQUALYS: pulita, sicura e controllata, è ulteriormente purificata grazie alle più avanzate tecnologie. 

Per funzionare i nostri distributori d’acqua richiedono soltanto una presa di corrente e un allacciamento alla rete idrica, mentre i costi di manutenzione sono inclusi nel prezzo del noleggio e sono quindi certi e trasparenti.

Se anche voi credete sia arrivato il momento di mettere da parte i boccioni acqua e desiderate un ufficio più sostenibile, che ha a cuore la salute delle persone, scrivete ai nostri consulenti per ricevere informazioni sui distributori d’acqua alla spina ACQUALYS.

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