Secondo la maggior parte dei pediatri i neonati non necessitano di acqua da bere, in quanto la stessa è naturalmente contenuta nel latte materno (costituito di acqua all’88%) ma anche in quello artificiale (95%). Dello stesso parere è anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda l’introduzione di acqua nella dieta dei piccolissimi soltanto in concomitanza con lo svezzamento.
Dopo i 5-6 mesi del bambino, e sempre che gli si propongano già cibi solidi, possono essere offerte piccole quantità d’acqua, da somministrare con il cucchiaino: circa 30 o 50 ml, durante il pasto.
L’acqua da preferire è quella contenuta in contenitori di vetro. Occorre invece evitare l’acqua della bottiglia di plastica sulle cui condizioni organolettiche non c’è garanzia: l’acqua comunemente acquistata al supermercato, infatti, viene trasportata e conservata sempre all’interno di contenitori in PET che, in presenza di determinate condizioni (per esempio l’esposizione dal sole), rilasciano una sostanziale quantità di sostanze nocive, alcune delle quali cancerogene.
Per quanto riguarda, invece, l’acqua del rubinetto questa è senz’altro più controllata di quella nelle bottiglie di plastica e può essere quindi somministrata al piccolo in totale sicurezza. È però buona norma informarsi circa le sue caratteristiche chimico fisiche, sottoponendo un campione ad analisi e discutendone con il pediatra.
Il cattivo sapore di cloro e le particelle solide in sospensione eventualmente presenti possono invece essere eliminate ricorrendo ad un purificatore d’acqua collegato alla rete idrica. Per le esigenze delle famiglie abbiamo, in particolare, sviluppato la linea Acqualys Smart: purificatori intelligenti sia per la semplicità di utilizzo che nel design, perché progettati, soprattutto nella versione “da tavolo”, per occupare meno spazio possibile. Possono, infatti, trovare posto facilmente su qualsiasi mobile della cucina e l’acqua erogata può essere utilizzata per bere ma anche per cucinare, preparare le pappe o diluire il latte artificiale.
Naturalmente si tratta di un’acqua buona, leggera e sicura perché sottoposta ad una doppia filtrazione, che elimina il cloro, i batteri e qualunque altra sostanza presente, conservandone, contemporaneamente, gli oligoelementi importanti per la salute di tutta la famiglia.
A questo proposito è opportuno specificare che nel caso di bambini molto piccoli i reni non devono essere sovraccaricati, poiché ancora in fase di sviluppo. Per questo motivo l‘acqua più adatta a loro è quella definita “mediamente mineralizzata”: si tratta cioè di un’acqua a basso residuo fisso, con una concentrazione di sali minerali non superiore ai 140 ml/lt, in quanto il latte è già ricco di queste sostanze.
L’acqua del rubinetto che sia stata sottoposta a filtrazione e irraggiamento con UV (e sempre che ne siano state precedentemente indagate le caratteristiche, come anticipato) è quindi l’ideale per l’idratazione dei bambini e libera i genitori dalla schiavitù dell’acqua in bottiglia, sempre faticosa da trasportare, inquinante e poco sicura.